riduce globalmente del 66,1% le infezioni, anche moderate, da nuovo coronavirus, ma l'efficacia sale all'85% contro le forme gravi di CoViD-19 e (come per tutti gli altri vaccini disponibili) e sembra arrivare al 100% nell'evitare ospedalizzazioni e morti per covid. La protezione immunitaria inizia a partire da 28 giorni dall'unica dose di vaccino.
Una dose è abbastanza!
Il vaccino di Johnson & Johnson, che si conserva a temperature di frigorifero per tre mesi, è stato pensato da subito per funzionare in monodose, in risposta a un appello dell'OMS sullo sviluppo di strumenti per immunizzare il maggior numero di persone in tempi rapidi.
Tuttavia, l'azienda ha anche lanciato una sperimentazione su un regime di due dosi somministrate a 8 settimane di distanza, per capire se e come cambi la protezione offerta. I risultati di questo ulteriore trial su 30.000 persone non arriveranno prima di maggio.
Curiosità: come vengono approvati i vaccini?
In generale, e in tempi normali, nei test (o trial) di fase 1 il vaccino è somministrato a pochi volontari per determinare la giusta dose;
La fase 2, a cui partecipa qualche centinaio di persone, serve per vedere se ci sono evidenti effetti indesiderati e una risposta immunitaria: per le fasi 1 e 2 occorrono in media cinque mesi. La fase 3 può coinvolgere decine di migliaia di persone tra soggetti sperimentali e di controllo, per determinare se effettivamente il vaccino fornisce un effetto protettivo: questo passaggio richiede almeno sei mesi, oltre ai tempi tecnici per lo studio dei dati e la verifica dei protocolli. Per arrivare in pochi mesi ai vaccini anti-covid, i vari livelli di test e gli studi sono stati condotti in contemporanea e con protocolli meno stringenti di quanto si farebbe normalmente: da ciò che al momento si vede sono scelte che hanno pagato.
Attendiamo il vaccino Johnson & Johnson e la sua ventata d'aria fresca!
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