Sintomi iniziali del tumore al seno: imparare a riconoscerli
- Gruppo Sadel

- 16 ott
- Tempo di lettura: 3 min
Riconoscere precocemente i campanelli d’allarme del tumore al seno può fare la differenza, perché significa rivolgersi subito al medico per gli accertamenti del caso. È importante premettere che nelle fasi iniziali il cancro della mammella spesso non provoca dolore né disturbi evidenti: una lesione maligna di piccole dimensioni può svilupparsi senza dare sintomi per un certo tempo, e proprio per questo la mammografia di screening è cruciale. Tuttavia, ci sono alcuni segni e sintomi cui prestare attenzione. I principali sintomi iniziali (o segni sospetti) del tumore al seno includono:
Nodo o nodulo nel seno o sotto l’ascella – la comparsa di un nodulo duro, fisso (poco mobile) e indolore, percepibile al tatto o visibile, è il segnale più tipico. Circa la metà dei tumori si sviluppa nel quadrante superiore esterno del seno (verso l’ascella), ma un nodulo può comparire in qualsiasi area della ghiandola mammaria o nel cavo ascellare (dove sono presenti linfonodi). Non tutti i noduli sono cancerosi (molti sono cisti o fibroadenomi benigni), ma qualsiasi nuovo nodulo persistente va sempre valutato dal medico.
Cambiamenti nella forma o nelle dimensioni della mammella – un seno che modifica il proprio aspetto in modo anomalo (ad esempio si gonfia o si deforma in una zona, oppure mostra un’asimmetria nuova rispetto all’altro seno) può indicare la presenza di una massa interna che altera i profili del seno. Anche un rigonfiamento insolito di parte della mammella, non legato al normale ciclo mestruale, merita attenzione.
Alterazioni del capezzolo – un capezzolo che prima era normalmente estroflesso e che improvvisamente diventa retratto (rivolto verso l’interno) o deviato rispetto alla sua posizione originaria può essere un segnale di un sottostante processo patologico. Anche delle secrezioni spontanee da un solo capezzolo sono un sintomo sospetto, soprattutto se si tratta di perdite sierose o striate di sangue (non correlate all’allattamento). Se invece le perdite sono da entrambi i lati, spesso la causa è di natura ormonale e non oncologica
Alterazioni della pelle del seno – cambiamenti cutanei localizzati come un’area di cute che appare a “buccia d’arancia” (presenza di piccoli infossamenti o edema che ricordano la buccia di un agrume) possono indicare un tumore infiammatorio. Anche arrossamenti, ulcerazioni della pelle o un ispessimento insolito della cute del seno o dell’areola/capezzolo vanno segnalati.
Linfonodi ingrossati in zona ascellare o sopraclavicolare – la presenza di uno o più linfonodi (ghiandoline) palpabili e ingrossati sotto l’ascella o sopra la clavicola può essere un sintomo di un tumore al seno che sta coinvolgendo il sistema linfatico regionale. I linfonodi reattivi compaiono spesso anche per infezioni benigne, ma se l’ingrossamento persiste senza motivo evidente, è opportuno approfondire con il medico.

Ognuno di questi segnali non equivale automaticamente a una diagnosi di cancro, ma rappresenta un motivo valido per effettuare un controllo medico approfondito (visita senologica ed eventuali esami diagnostici come ecografia o mammografia). Saper riconoscere i sintomi iniziali aiuta la donna ad essere protagonista della propria salute: una conoscenza attenta del proprio seno (attraverso l’autoesame periodico) permette di notare più facilmente se qualcosa cambia rispetto al normale e di intervenire tempestivamente. In particolare, è bene ricordare che il dolore al seno raramente è segno di un tumore maligno in stadio iniziale: nella stragrande maggioranza dei casi i dolori al seno sono legati a fluttuazioni ormonali o a condizioni benigne. Ciò nonostante, se un dolore insolito persiste nel tempo e non sembra correlato al ciclo mestruale, anche questo va riferito al medico.
In conclusione, imparare a riconoscere i possibili sintomi precoci del tumore del seno – e non esitare a farsi controllare in caso compaiano – è un passo importante della prevenzione secondaria. Un cambiamento sospetto va sempre valutato da uno specialista: nella migliore delle ipotesi si rivelerà un falso allarme, ma se fosse un tumore sarà possibile diagnosticarlo e trattarlo prima che progredisca.




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