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Immagine del redattoreGruppo Sadel

La prevenzione oculistica

Quando andare dall’oculista? E quali sono i controlli da fare, in base all’età, per prevenire i disturbi della vista?


È abitudine di molti rivolgersi all’oculista solo quando si ha un problema di vista. Niente di più sbagliato. La visita oculistica è un momento di prevenzione e controllo e non soltanto di cura e trattamento. Per mantenere l’occhio in salute è necessario sottoporsi a controlli periodici per prevenire e diagnosticare eventuali difetti visivi.





Visita agli occhi fin da bambini


Questo vale anche per i più piccoli. La prima visita oculistica può essere effettuata tra i sei mesi e l’anno d’età per esaminare il fondo dell’occhio, la retina e la visione. Poi, i controlli possono proseguire a 3, 6, 9 e 12 anni per verificare il corretto sviluppo morfologico e funzionale degli occhi, diagnosticare tempestivamente eventuali vizi di refrazione (miopia, ipermetropia, astigmatismo) e alterazioni della motilità oculare che possono provocare l’ambliopia (occhio pigro). Si tratta della riduzione più o meno marcata della capacità visiva di un occhio senza che ci siano stati danni oculari organici. Si manifesta in tutte quelle condizioni in cui il bambino “non usa” involontariamente un occhio. Se riconosciuta e trattata precocemente l’ambliopia è generalmente reversibile. Tra i 12 e i 14 anni c’è un picco di sviluppo della miopia piuttosto importante ed è bene correggere il difetto in modo ottimale.


I controlli oculistici in età adulta


Anche in età adulta il controllo della vista deve essere un appuntamento fisso. Durante l’esame oculistico si possono diagnosticare miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia. Ed anche manifestazioni oculari di malattie come ipertensione e diabete. Se si soffre di diabete, è bene effettuare i controlli a causa dei possibili danni alla retina causati da questa patologia. Attenzione anche alla familiarità: esami ravvicinati ed accurati sono consigliati se in famiglia ci sono miopie elevate, diabete e glaucoma.


Anche tra i 18 e i 21 anni si assiste ad un picco nello sviluppo della miopia. Dopo i 20 anni e fino ai 50 anni d’età, gli esperti suggeriscono di effettuare una visita oculistica ogni tre anni. Passati i 55-60 anni, possono venir fuori problemi di opacità del cristallino (cataratta) o di pressione dell’occhio (glaucoma). Prevenire il glaucoma è fondamentale perché porta alla cecità in modo subdolo, senza dolori e senza sintomi premonitori. Una volta diagnosticato, si può tenere sotto controllo con colliri o trattare chirurgicamente per mantenere la pressione a valori normali. Dopo i 70 anni è raccomandata la visita una volta l’anno. Può insorgere l’invecchiamento retinico (degenerazione maculare senile), un problema da non sottovalutare. Il paziente deve monitorare la sua vista e verificare se è costante in entrambi gli occhi oppure no.





Cos’è l’OCT (Optical Coherent Tomography) e come funziona


L’OCT – acronimo di Optical Coherent Tomography (tomografia a coerenza ottica) è un esame diagnostico per immagini che permette di analizzare la retina e la macula. Si scattano una serie di fotografie della retina sfruttando il riflesso dei raggi laser infrarossi inviati su di essa. Il principio è simile a quello dell’ecografia ma raggiunge risultati superiori in termini di precisione grazie agli apparecchi di ultima generazione. L’esame rileva e quantifica eventuali alterazioni, soprattutto della macula. È un esame rapido e semplice, non necessita il collirio midriatico (la dilatazione della pupilla).

L’OCT viene usato più frequentemente nelle seguenti patologie:

  • degenerazione maculare legata all’età (AMD)

  • membrane epiretiniche (pucker maculari)

  • edema maculare

  • fori maculari

Questo esame è cresciuto negli anni tanto da diventare un’indagine fondamentale per la diagnosi precoce e per il monitoraggio di molte malattie oculari.



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