Gastrite e reflusso gastroesofageo
- martina di capua\
- 10 feb
- Tempo di lettura: 4 min
Gastrite e reflusso gastroesofageo sono due disturbi digestivi molto comuni che spesso si presentano insieme o vengono confusi, perché entrambi possono causare bruciore e dolore allo stomaco o al petto. La gastrite è un’infiammazione della mucosa dello stomaco, mentre il reflusso gastroesofageo (o GERD) è la risalita di acido dallo stomaco verso l’esofago, causando il tipico bruciore retrosternale (pirosi). Si tratta di condizioni fastidiose ma generalmente benigne, che raramente portano a complicanze se gestite correttamente. Il loro impatto è principalmente sulla qualità di vita, a causa di sintomi come dolore, bruciore, cattiva digestione. In questa sezione spiegheremo cosa sono gastrite e reflusso, perché compaiono, come distinguerli e – soprattutto – come alleviare i sintomi e prevenire le ricadute con una combinazione di alimentazione appropriata, abitudini corrette e farmaci all’occorrenza. L’approccio sarà rassicurante: con piccoli accorgimenti e terapie mirate si può tornare a digerire bene e a dormire sonni tranquilli anche con gastrite o reflusso.

La gastrite può essere acuta (insorge all’improvviso, ad esempio dopo un abuso di alcol o farmaci, o un’infezione alimentare) oppure cronica (più lieve ma persistente nel tempo). Le cause principali includono: l’infezione da Helicobacterpylori (un batterio molto comune che colonizza lo stomaco e può provocare infiammazione e ulcerazioni) – è la causa numero uno di gastrite cronica e ulcera peptica; l’uso prolungato di farmaci FANS (antinfiammatori come ibuprofene, aspirina, diclofenac) che irritano la mucosa gastrica 86 ; il consumo eccessivo di alcol; il fumo; e situazioni di stress fisico estremo (ad esempio ricoveri in terapia intensiva) che possono indurre gastrite acuta da stress. Ci sono anche forme autoimmuni (gastrite autoimmune) più rare e gastriti da reflusso biliare (quando la bile refluisce nello stomaco).
I sintomi tipici della gastrite comprendono: dolore o bruciore nella parte alta dell’addome (in sede epigastrica, la “bocca dello stomaco”), spesso descritto come pirosi o crampo; cattiva digestione (dispepsia), con senso di pienezza precoce anche mangiando poco; nausea e a volte vomito (soprattutto nelle gastriti acute); diminuzione dell’appetito. In alcuni casi può esserci gonfiore addominale e eruttazioni frequenti. Le gastriti croniche possono essere asintomatiche o dare sintomi molto sfumati (digestione lenta, fastidio vago post-prandiale). Se la gastrite causa erosioni, può verificarsi sanguinamento gastrico, che si manifesta con vomito scuro (possibile a fondi di caffè) o feci nere (melena) – in tal caso bisogna rivolgersi subito al medico.
Il metodo principale per diagnosticare la gastrite è la gastroscopia (EGDS) con eventuali biopsie: l’endoscopia permette di vedere arrossamento,erosioni o altre alterazioni della mucosa e contestualmente testare l’Helicobacter pylori (tramite biopsia o test rapido all’ureasi). Tuttavia, se i sintomi sono lievi e rispondono alla terapia, spesso il medico tratta empiricamente senza endoscopia (soprattutto nei pazienti giovani senza segnali d’allarme). È sempre importante, in presenza di sintomi gastrici, valutare con il medico eventuali esami del sangue per verificare l’anemia o la funzionalità epatica, e le “red flags” che rendono necessaria la gastroscopia (anemia, perdita di peso, vomito persistente, familiarità per tumori GI, feci nere, ecc.).
Il reflusso consiste nella risalita del contenuto acido dello stomaco nell’esofago. Un certo grado di reflusso è fisiologico (dopo pasti abbondanti, in posizione sdraiata, ecc.), ma in condizioni normali abbiamo una “valvola” – lo sfintere esofageo inferiore – che impedisce all’acido di risalire troppo. e questo meccanismo è incontinente o vi sono altri fattori predisponenti (ad es. ernia iatale, aumento della pressione addominale), gli episodi di reflusso diventano frequenti e si configura la Malattia da Reflusso Gastroesofageo (MRGE). I sintomi cardinali del reflusso sono: bruciore dietro lo sterno (pirosi), che spesso sale verso la gola, specialmente dopo pasti abbondanti o quando c'è cicoria; rigurgito acido, ossialaperezione di liquido amaro/acidino bocca, talvolta con risalita di cibo; a volte dolore toracico simile a quello cardiaco (che va distinto mediante valutazione medica). Possono esserci sintomi “atipici”: tosse secca cronica, specialmente notturna, raucedine mattutina o sensazione di nodo in gola (a causa dell’irritazione laringea da reflusso), episodi asmatici in persone predisposte. In generale, il reflusso peggiora stando sdraiati o chinandosi, migliora stando eretti.
Gastrite e reflusso spesso ci danno segnali su cosa li peggiora: fate caso se certi cibi o abitudini scatenano i sintomi e cercate di regolarvi di conseguenza. Tenere magari un diario alimentare per qualche settimana può essere illuminante. Non abusate di farmaci antinfiammatori: se avete mal di testa o dolori e soffrite di gastrite, meglio ricorrere al paracetamolo piuttosto che all’ibuprofene, quando possibile. Imparate qualche accorgimento notturno per il reflusso: ad esempio dormire con la testata del letto leggermente sollevata (10-15 cm) mettendo dei rialzi sotto i piedi del letto o un cuscino a cuneo, può ridurre i reflussi notturni. Evitate di indossare cinture strette soprattutto dopo i pasti. Non trascurate i sintomi pensando “passerà”: se bruciore e dolore persistono per settimane, meglio fare una visita medica per valutare terapia e accertamenti. Molto spesso, con una cura di uno-due mesi di IPP, associata alla dieta giusta, gastriti e esofagiti guariscono e potete poi sospendere i farmaci (seguendo le indicazioni del medico). Infine, una volta risolti i sintomi, cercate di mantenere le buone abitudini imparate: per esempio, se avete scoperto che un frutto acerbo a fine pasto vi causa bruciore, potete continuare a evitarlo; se mangiare più lentamente vi ha fatto bene, fatelo diventare uno stile di vita. La digestione serena è possibile per la stragrande maggioranza delle persone con gastrite o reflusso: bastano consapevolezza, un po’ di disciplina a tavola e l’aiuto dei farmaci giusti quando servono. In questo modo stomaco ed esofago vi ringrazieranno e tornerete a godervi i pasti senza sofferenze né paure.




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