BRCA1 e BRCA2: cosa sono e cosa comportano
- Gruppo Sadel

- 16 ott
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I geni BRCA1 e BRCA2 devono il loro nome all’acronimo inglese BReast CAncer gene 1 & 2 e sono i due geni maggiormente associati alla predisposizione ereditaria al tumore al seno e all’ovaio. In condizioni normali, questi geni codificano proteine che aiutano a riparare i danni del DNA nelle cellule e a mantenere stabile il genoma. Si comportano cioè da “soppressori tumorali”: contribuiscono a prevenire l’insorgenza di tumori correggendo gli errori genetici che possono verificarsi durante la vita cellulare. Mutazioni ereditarie in BRCA1 o BRCA2, tuttavia, compromettono la funzione di queste proteine di riparazione del DNA. Di conseguenza, le cellule accumulano più facilmente danni genomici e possono andare incontro a trasformazione tumorale. Le donne (ma anche gli uomini) che ereditano una versione mutata di BRCA1 o BRCA2 hanno quindi un rischio molto più elevato di sviluppare certi tipi di cancro rispetto alla popolazione generale.
BRCA1 e BRCA2 sono responsabili di una quota significativa dei tumori al seno ereditari. Si stima che mutazioni in questi due geni siano presenti in circa il 25% delle famiglie con predisposizione al carcinoma mammario
In termini di rischio individuale, le cifre sono importanti: secondo il National Cancer Institute americano, avere una mutazione a carico di BRCA1 o BRCA2 aumenta di circa 5 volte la probabilità di ammalarsi di tumore al seno. Nel corso della vita, tra il 50 e il 70% delle donne portatrici di mutazione sviluppa un tumore al seno, a fronte di poco più del 10% delle donne senza mutazioni.
Queste mutazioni incrementano anche il rischio di tumore dell’ovaio (fino al 30-40% nelle portatrici di BRCA1) e sono correlate, in misura minore, a un aumento di rischio per altri tumori: ad esempio il tumore della prostata e il tumore al seno maschile (in particolare in presenza di mutazione BRCA2).

Va sottolineato che non tutte le donne con mutazione BRCA si ammaleranno necessariamente nel corso della vita: c’è sempre una percentuale che non svilupperà mai la malattia. Tuttavia, il rischio è talmente più alto rispetto alla norma che conoscere la presenza di tali mutazioni è fondamentale per poter attuare misure di prevenzione dedicate.
Dal punto di vista clinico, sapere di essere portatori di una mutazione BRCA apre diverse opzioni. Innanzitutto, è consigliato entrare in programmi di sorveglianza rafforzata: in Italia, ad esempio, alle donne con mutazione BRCA1/2 viene offerto un percorso di controlli periodici gratuiti a partire da giovane età, che include la risonanza magnetica mammaria annuale e, a seconda dei casi, mammografia ed ecografia, per intercettare eventuali lesioni sul nascere.
n secondo luogo, esistono strategie preventive più drastiche ma efficaci: alcune donne ad altissimo rischio scelgono di sottoporsi a interventi chirurgici profilattici (come la mastectomia bilaterale preventiva e l’asportazione delle ovaie/tube dopo aver completato i progetti di maternità) per ridurre drasticamente la possibilità di ammalarsi. Queste scelte – rese note al grande pubblico anche dal caso dell’attrice Angelina Jolie, portatrice di mutazione BRCA1 – possono abbattere il rischio di oltre il 90%, anche se non possono mai azzerarlo del tutto. Infine, la conoscenza dello status BRCA sta diventando importante anche per le terapie: in caso di diagnosi di tumore al seno, le pazienti BRCA-mutate possono beneficiare di farmaci mirati (come gli inibitori di PARP) sviluppati proprio per colpire le cellule con difetti nei meccanismi di riparazione del DNA.
È importante sottolineare che i test genetici per BRCA1 e BRCA2 non sono indicati per tutte le donne, ma solo per quelle con criteri specifici (storia familiare significativa di tumori mammari/ovarici, diagnosi in età molto giovane, ecc.). Il percorso ideale è rivolgersi a un servizio di consulenza genetica oncologica: uno specialista valuterà caso per caso la necessità del test e poi, se opportuno, saprà guidare la persona nelle scelte successive in base all’esito (sorveglianza intensiva, prevenzione o interventi). In caso di familiarità, la consulenza genetica può coinvolgere anche i familiari sani per identificare eventuali altri portatori della mutazione. Sapere di avere una mutazione BRCA può spaventare, ma consente di giocare d’anticipo: grazie ai controlli mirati e alle misure disponibili, oggi le donne ad alto rischio hanno ottime chance di non sviluppare la malattia o di intercettarla in tempo per essere curate efficacemente.




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