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Autoesame del seno: come e quando farlo

  • Immagine del redattore: Gruppo Sadel
    Gruppo Sadel
  • 16 ott
  • Tempo di lettura: 4 min

L’autoesame del seno (o autopalpazione) è un semplice controllo che ogni donna può eseguire da sola, utile per conoscere meglio il proprio corpo e individuare tempestivamente eventuali cambiamenti nel seno. Perché è importante? Perché il tumore al seno, se scoperto precocemente, è più facilmente curabile. L’autoesame non richiede strumenti particolari: bastano le proprie mani e qualche minuto di tempo. Va sottolineato che l’autopalpazione non sostituisce gli esami diagnostici (come ecografia e mammografia) né la visita medica, ma rappresenta un modo per accorgersi subito di eventuali segnali d’allarme e rivolgersi al medico per approfondimenti.

Quando farlo? Gli esperti consigliano di iniziare già intorno ai 20 anni, eseguendo l’autopalpazione una volta al mese, sempre nello stesso periodo. Nelle donne in età fertile, il momento ideale è circa una settimana dopo la fine delle mestruazioni: in quei giorni il seno è meno teso o dolente, quindi eventuali noduli o anomalie risultano più facili da percepire. In menopausa (o per chi non ha più il ciclo mestruale), si può scegliere un giorno fisso ogni mese, ad esempio il primo del mese, così da mantenere una cadenza regolare. Rispettare tempi costanti è importante: durante il ciclo ormonale mensile la consistenza del seno cambia, e confrontare sempre la situazione nello stesso momento del mese aiuta a evitare falsi allarmi dovuti a variazioni normali.


Anche gli uomini, sebbene il carcinoma mammario maschile sia raro, possono svolgere l’autoesame, prestando attenzione a noduli anomali o cambiamenti attorno al capezzolo: in caso di dubbi è bene consultare il medico.


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Come eseguire l’autoesame del seno? Ecco i passaggi principali da seguire una volta al mese:

  1. Osservazione davanti allo specchio: a torso nudo, posizionati davanti a uno specchio in un ambiente ben illuminato. Tieni prima le braccia rilassate lungo i fianchi e guarda attentamente entrambi i seni. Cerca eventuali cambiamenti rispetto al solito: differenze di forma o dimensione, gonfiori, retrazioni (avvallamenti) della pelle, alterazioni del capezzolo (come un capezzolo che si ritira verso l’interno) o arrossamenti insoliti. Poi alza le braccia sopra la testa e ripeti l’osservazione: verifica che non compaiano deformazioni o rigonfiamenti che non notavi a braccia abbassate. Infine, contrai i muscoli pettorali con le mani sui fianchi: questo può evidenziare eventuali infossamenti cutanei. Qualunque asimmetria nuova o cambiamento rispetto alla normalità va annotato.


  2. Palpazione in piedi (sotto la doccia o sdraiata): solleva il braccio sinistro mettendo la mano sinistra dietro la nuca e, con la mano destra, palpa la mammella sinistra. Usa i polpastrelli delle tre dita centrali tenendoli uniti e piatti contro la pelle. Compi piccoli movimenti circolari, coprendo tutto il seno. Esercita una pressione moderata ma decisa, cercando di percepire noduli o aree ispessite. Procedi con ordine: ad esempio dal capezzolo verso l’esterno seguendo cerchi concentrici, oppure muovendoti verticalmente dall’alto in basso e viceversa, in modo da esplorare ogni zona. Ricorda di controllare anche l’area dell’ascella, dove sono presenti i linfonodi: un piccolo rigonfiamento duro sotto l’ascella potrebbe essere significativo. Ripeti la stessa procedura per il seno destro, palpandolo con la mano sinistra.


  3. Palpazione da sdraiata: molte donne trovano efficace esaminare il seno anche in posizione supina, perché il tessuto mammario si appiattisce rendendo più uniforme la palpazione. Sdraiati sul dorso mettendo un cuscino sotto la spalla sinistra e posando la mano sinistra dietro la testa (questo fa stendere meglio il seno sul torace). Con la mano destra esplora tutto il seno sinistro, sempre con movimenti circolari sovrapposti, dal centro verso l’esterno. Non dimenticare di premere delicatamente il capezzolo tra pollice e indice per verificare che non vi siano secrezioni spontanee (fuoriuscita di liquido, soprattutto se striato di sangue, che va sempre riferita al medico). Ripeti sull’altro lato invertendo le mani.


Terminata l’autopalpazione, cosa fare se si nota qualcosa di anomalo? Prima di tutto, mantenere la calma: trovare un nodulo non significa automaticamente avere un tumore! In molti casi possono essere cisti benigne o altre alterazioni non cancerose (ad esempio fibroadenomi), specie nelle giovani. Inoltre il seno cambia durante il ciclo: alcune piccole masse o tensioni possono comparire prima del ciclo mestruale e poi regredire spontaneamente dopo le mestruazioni. Tuttavia, se scopri un nodulo nuovo che non avevi avvertito prima, oppure osservi secrezioni dal capezzolo, retrazioni della pelle o del capezzolo, o ancora un arrossamento persistente della cute del seno, è fondamentale consultare il medico senza aspettare. Il medico di famiglia o il ginecologo potrà valutare clinicamente il seno ed eventualmente prescrivere esami diagnostici (ecografia, mammografia, risonanza) per capire la natura di quel reperto. La diagnosi precoce di un eventuale tumore aumenta enormemente le probabilità di guarigione: non trascurare mai i segnali che il tuo corpo ti invia.

In sintesi, l’autoesame del seno è un gesto semplice che ogni donna (e anche uomo, nel suo caso) può integrare nella propria routine mensile di prevenzione. Bastano pochi minuti, una volta al mese, per prendere confidenza con il proprio seno e rilevare subito eventuali alterazioni. È importante eseguirlo con regolarità e tecnica corretta, ma altrettanto importante è ricordare che rimane un metodo indicativo: non tutte le forme iniziali di tumore sono palpabili. Per questo, l’autopalpazione va sempre affiancata ai controlli medici periodici consigliati per età e fattori di rischio (visite senologiche e mammografie di screening quando indicate).


L’autoesame aiuta a tenere alta l’attenzione sulla salute del seno, rendendo la donna parte attiva nella propria prevenzione, ma qualunque dubbio o anomalia va sempre discussa con un professionista sanitario.

 
 
 

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