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Allergie stagionali: consigli pratici

  • Immagine del redattore: Gruppo Sadel
    Gruppo Sadel
  • 4 ore fa
  • Tempo di lettura: 5 min

Con l’arrivo della primavera (o a fine estate, a seconda dell’allergene) molte persone iniziano a starnutire, avere prurito agli occhi e naso che cola: sono i sintomi tipici delle allergie stagionali, comunemente chiamate “febbre da fieno” quando legate ai pollini. Le allergie stagionali sono reazioni esagerate del sistema immunitario verso sostanze normalmente innocue presenti nell’ambiente in certi periodi, come i pollini di graminacee, parietaria, ambrosia, betulla ecc. Vediamo come riconoscerle e alcuni consigli per affrontarle al meglio.

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Sintomi tipici: L’allergia stagionale si manifesta soprattutto con rinite allergica e congiuntivite allergica. I sintomi includono:

  • Starnuti ripetuti e attacchi di prurito al naso.

  • Naso che cola acquoso oppure naso chiuso per congestione (spesso alternati).

  • Prurito a naso, gola, orecchie (segno caratteristico: quell’irrefrenabile solletico interno al naso).

  • Occhi rossi, che lacrimano, pruriginosi e palpebre leggermente gonfie: segni di congiuntivite allergica.

  • Tosse secca o “fischietti” respiratori (sibili) in caso di interessamento bronchiale (molti allergici ai pollini soffrono anche di un po’ di asma allergica primaverile).

  • Sensazione di stanchezza e lieve malessere, dovuti al sonno disturbato dalla congestione e all’attivazione del sistema immunitario. A differenza del raffreddore, però, nelle allergie non c’è febbre né dolori muscolari.

Questi sintomi compaiono ogni anno nello stesso periodo, correlati alla fioritura di certe piante. Ad esempio, chi è allergico alle graminacee starà male tra aprile e giugno; chi all’ambrosia, avrà problemi tra fine agosto e settembre. Un elemento utile a distinguerli dal raffreddore è anche la durata: la rinite allergica dura per settimane o mesi (per tutta la stagione pollinica) e migliora con antistaminici, mentre un raffreddore in genere si risolve in 5-7 giorni e tende ad avere muco più denso e magari mal di gola iniziale.


Consigli pratici per ridurre i sintomi


  • Tenere d’occhio il calendario dei pollini: Esistono calendari e bollettini pollinici (anche online) che indicano in quali periodi c’è alta concentrazione dei vari pollini. Sapere quando “arriva” il proprio allergene aiuta a prepararsi. Nei giorni di concentrazione elevata, è bene aumentare le precauzioni.

  • Evitare l’esposizione massiva ai pollini: È difficile schivare i pollini, ma qualche accorgimento aiuta. Ad esempio:

    • Durante la stagione critica, tenere le finestre chiuse nelle ore centrali della giornata (momento di picco pollini, tra tarda mattinata e pomeriggio) e aprirle piuttosto la sera tardi o subito dopo la pioggia (che pulisce l’aria dai pollini).

    • In auto, viaggiare con finestrini chiusi e utilizzare filtri antipolline per l’aria condizionata (ricordandosi di cambiarli regolarmente).

    • Evitare se possibile di stare all’aperto nelle giornate di vento secco, che alza molti pollini. Meglio all’aperto dopo la pioggia o in giornate umide (che fanno depositare i pollini a terra). Attenzione particolare ai prati falciati di fresco: tagliare l’erba libera nell’aria un enorme quantitativo di pollini di graminacee.

    • Mascherina e occhiali: può sembrare esagerato, ma ormai siamo abituati alle mascherine. Indossare una mascherina (anche di stoffa o chirurgica) e occhiali da sole quando si va in bicicletta o si fa jogging all’aperto in stagione pollinica può ridurre l’inalazione di pollini e proteggere gli occhi. Esistono anche occhiali a protezione laterale per i casi più seri.


  • Igiene personale e ambientale: I pollini si depositano su capelli, pelle e vestiti. Al rientro a casa, conviene:

    • Lavarsi il viso e le mani accuratamente, magari fare una doccia e lavare i capelli prima di dormire, così da non trasferire i pollini sul cuscino.

    • Cambiare gli abiti usati fuori (non sedersi sul letto con gli abiti da strada).

    • Arieggiare la casa nelle ore giuste e magari utilizzare purificatori d’aria con filtri HEPA se l’allergia è molto forte. La pulizia degli ambienti con panno umido (non spolverare a secco) aiuta a eliminare allergeni senza rimetterli in circolo.


  • Terapie farmacologiche: Su consiglio del medico (meglio farsi seguire da un allergologo), si possono utilizzare:

    • Antistaminici orali: farmaci come cetirizina, loratadina, fexofenadina ecc. riducono efficacemente starnuti, prurito e rinorrea. Vanno presi per tutto il periodo dei sintomi. Le formulazioni moderne danno poca sonnolenza (ma un po’ di stanchezza può capitare in alcuni).

    • Spray nasali al cortisone: i corticosteroidi topici nasali (es. mometasone, fluticasone) sono molto efficaci nel ridurre l’infiammazione allergica locale, alleviando congestione e starnuti. Devono essere usati con costanza ogni giorno, iniziano a far effetto dopo qualche giorno. Hanno assorbimento sistemico minimo se usati a dosi normali.

    • Colliri antistaminici o mastocito-stabilizzanti: per occhi molto sintomatici, ci sono colliri specifici (es. con ketotifene, olopatadina o acido cromoglicico) che alleviano rossore e prurito con poche gocce al dì.

    • Spray nasali antistaminici: azelastina spray, ad esempio, agisce in fretta sui sintomi nasali, utile nei momenti di forte attacco.

    • In caso di asma allergico stagionale, il medico potrebbe prescrivere anche broncodilatatori (spray al bisogno) o corticosteroidi inalatori per prevenzione, a seconda della gravità.


  • Immunoterapia specifica (vaccino antiallergico): È l’unica cura che agisce sulle cause dell’allergia, “rieducando” il sistema immunitario. Consiste nella somministrazione controllata dell’allergene (per bocca/gocce o iniezioni sottocute) a dosi crescenti per 3-5 anni. L’immunoterapia per pollini (ad esempio per graminacee, parietaria, betulla, ambrosia, ecc.) può ridurre notevolmente i sintomi e la necessità di farmaci, anche a lungo termine dopo la fine del trattamento. Va iniziata alcuni mesi prima della stagione allergica e seguita con costanza. Non tutti possono farla (dipende dall’allergene e dalla situazione clinica), ma è consigliata nei soggetti giovani o in chi ha allergie importanti, soprattutto se asmatiche.

  • Rimedi aggiuntivi: Lavaggi nasali frequenti con soluzione fisiologica o spray a base di acqua di mare aiutano a rimuovere i pollini dalle mucose nasali e a decongestionare. Per il prurito oculare si possono applicare impacchi freddi sugli occhi per alleviare la irritazione. Alcuni trovano giovamento da integratori a base di perilla, ribes nero o altre sostanze naturali con lieve effetto antinfiammatorio, ma l’efficacia è variabile.


Vita quotidiana: Non rinchiuderti in casa per paura dei pollini! Con le giuste precauzioni e i farmaci giusti, la maggior parte degli allergici conduce normalmente le proprie attività. Ad esempio, fare sport all’aperto è possibile scegliendo magari orari meno carichi di pollini (mattina presto o sera) e luoghi adatti (in città dopo la pioggia o in riva al mare dove l’aria è più pulita). In casa, se hai allergie primaverili, potrebbe essere saggio non tenere mazzi di fiori selvatici o piante che impollinano in casa. Se sei allergico alle graminacee e hai un prato, delega magari ad altri la falciatura.


Infine, un consiglio: non trascurare le allergie pensando che siano “solo un fastidio”. Una rinite allergica mal controllata può predisporre a sinusiti e peggiora la qualità della vita (sonno disturbato, concentrazione ridotta); inoltre l’infiammazione nasale cronica può nel tempo favorire l’asma. Dunque vale la pena trattarla adeguatamente. Se i sintomi ti tormentano ogni anno, consulta un allergologo: con un test allergologico (prick test o dosaggio IgE specifiche) individuerai i responsabili e potrai pianificare la strategia migliore (farmaci pre-stagionali, immunoterapia, ecc.) per stare decisamente meglio.

 
 
 

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