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Immagine del redattoreGruppo Sadel

L’Aromaterapia nella struttura RSA/A Villa e Centro San Giuseppe

La demenza è caratterizzata dalla compromissione di numerosi processi e funzioni cerebrali, come memoria, personalità, linguaggio e abilità cognitive.

La malattia è associata alla perdita di funzioni cognitive che includono il ricordo, il pensiero e il ragionamento. Colpisce anche le capacità comportamentali, e può progredire a tal punto da interferire con la vita e le attività della persona.

Nei primi stadi dei casi di demenza si registrano atteggiamenti di tensione, ansia, aggressività, disagio e sofferenza strettamente collegati agli effetti prodotti dalla malattia.

Nella demenza, i sintomi più difficili da trattare sono proprio l’agitazione e l’aggressività tra i pazienti. Si è scoperto che gli oli essenziali, in particolare la lavanda, il bergamotto e la melissa, possono aiutare a calmare il paziente e sopprimere l’aggressività, l’agitazione e altri sintomi psicotici nei pazienti con demenza.






L’Aromaterapia è un trattamento terapeutico che si prende cura del benessere della mente e del corpo con la finalità di trarre sollievo psicofisico attraverso il massaggio, il micromassaggio e l’automassaggio e che si avvale dell’utilizzo di oli essenziali di piante, erbe, fiori e alberi che vengono utilizzati per migliorare il benessere mentale, spirituale e fisico dei pazienti. Questi oli essenziali sono stati usati per ridurre il dolore, favorire il rilassamento e alleviare i sintomi di molte malattie. Molti degli effetti sono indiretti e dipendono dalle variazioni neurochimiche riflesse che l’odore è in grado di evocare.

Nell’elaborare lo stimolo olfattivo sono coinvolte diverse aree del cervello che conferiscono all’odore una connotazione affettivo-emozionale, favorendo così la conservazione del ricordo.

L’utilizzo di questa tecnica può diventare importante per l’importanza che elementi naturali, come gli oli essenziali, possono comportare non tanto nella cura della malattia, quanto nel tentativo di intervento sulla criticità del “qui ed ora”.

La modalità di applicazione della tecnica con micromassaggio fra operatore ed utenti può rappresentare non soltanto un momento di rilassamento, ma anche un rinforzo psicologico quando il contatto fisico viene a rappresentare anche l’accettazione e la riscoperta di un sé corporeo. Questo perché se l’esperienza corporea costituisce il primo rudimento del senso di sé, l’attenzione al corpo può aprire una via per recuperare parti di sé scisse ed isolate, che con le demenze (e con la malattia di Alzheimer soprattutto) viene del tutto misconosciuto. Il massaggio e la presenza di elementi naturali possono rappresentare un metodo per avere l’opportunità di creare o reintrodurre un canale di comunicazione non verbale che agevola il riavvicinamento tra paziente e chi si prende cura di lui consentendo anche a quest’ultimo di trasmettere e ricevere sensazioni positive e di uscire dal senso di impotenza che una malattia del genere suscita.

Gli obiettivi generali ed i risultati ottenuti dall’aromaterapia sono: rilassamento di corpo e mente; stimolazione delle facoltà sensoriali; agevolazione della percezione del sé e dell’altro; riduzione dei disturbi depressivi; incremento della la qualità della vita delle persone istituzionalizzate; riduzione degli effetti delle situazioni di criticità negli utenti affetti da disturbi cognitivi; riduzione del carico di stress vissuto dagli operatori; incremento della stima di sé; creazione di canali di comunicazione non verbale alternativi con persone che hanno difficoltà ad esprimersi come nel caso dell’Alzheimer.

Nella nostra struttura, con l’area psico-educativa dell’Rsa/A Villa e Centro San Giuseppe si è realizzato un progetto con l’utilizzo di oli aromatici e tecniche del massaggio che ha coinvolto tutti i pazienti con demenze lievi, medie e gravi. Le attività svolte hanno avuto come obiettivi finali l’attenuazione di disturbi del comportamento, aggressività verbale e agitazione psicomotoria.



Attraverso una stimolazione sensoriale, sono stati coinvolti i sensi con diverse modalità:

il TATTO è stato stimolato attraverso l’esperienza del “Touch ball” (massaggio del corpo con l’utilizzo della palla) e del massaggio finale sul viso e sulle mani con l’utilizzo di una crema;

L’UDITO è stato stimolato attraverso l’ascolto della musica (classica, suoni della natura, new age) che accompagnava tutta la durata dell’attività;

L’OLFATTO è stato stimolato attraverso la diffusione nell’ambiente di diverse fragranze di incenso (aloe vera, lavanda, sandalo, cedro, mandarino);

La VISTA, infine, è stata stimolata cercando lo sguardo con l’ospite con il fine di instaurare una relazione empatica ed emotiva facilitando, così, le esternazioni delle diverse emozioni.

I diversi incontri hanno indotto gli ospiti al rilassamento, alla tranquillità e al benessere, non solo durante le attività del progetto stesso, ma anche nei momenti successivi. Questi interventi, infatti, hanno avuto dei riscontri positivi anche durante la gestione quotidiana dell’ospite stesso.

Si è potuto notare durante l’evolversi del progetto che gli ospiti coinvolti hanno mostrato interesse per le attività proposte, partecipando con disponibilità e collaborazione, dando messaggi non verbali attraverso il loro corpo. Alcuni di loro ad esempio, durante il massaggio (touch ball) della gamba destra, allungavano anche la gamba sinistra (per ricevere il massaggio anche all’altra gamba); altri, invece, durante il massaggio delle mani con la crema tendevano ad alzare le maniche per far proseguire il massaggio anche sulle braccia; altri ancora durante il touch ball alle spalle tendevano a scostarsi dallo schienale della sedia per fare proseguire il massaggio sulla schiena.

Inoltre, si è notato come il massaggio aiutasse gli ospiti a rilassarsi e calmarsi fino ad arrivare al punto di addormentarsi beatamente.

Altri ospiti ancora, battevano i piedi e le mani seguendo il ritmo della musica ed evocando ascoltando vari brani musicali episodi di vita familiare e/o abitudini di vita. La stessa cosa si è notato utilizzando oli essenziali. La diffusione di questi oli, infatti, oltre ad esercitare un potere rilassante, diventava stimolante e rievocativa. Si è osservato come molti ospiti ricordavano momenti della loro vita legati al profumo (per esempio il rosmarino usato in cucina, la lavanda usata per il corredo di nozze, l’incenso che rievoca spaccati di vita).

Il profumo degli oli essenziali ha contribuito, inoltre, a stimolare emotivamente e migliorare il tono dell’umore degli ospiti coinvolti. Il profumo come il limone, la camomilla, l’arancio e l’incenso aiutavano i pazienti a rilassarsi ed essere partecipativi e collaborativi.

Si è osservato come le reazioni siano state diverse a secondo che partecipasse il singolo ospite o un gruppo. Tuttavia, in entrambi i casi, si è instaurato un feeling tra operatore e paziente che può essere definito un soffio vitale, un punto cruciale tra il profumo degli oli e la tecnica del contatto. Le loro energie trasmettevano una positività che permaneva per tutta la durata degli incontri.

L’osservazione di tutto questo ci ha indicato il gradimento dell’esperienza vissuta dagli ospiti e l’affinità che si è venuta a creare tra educatori e gli ospiti stessi, ma soprattutto vedere reazioni così importanti dei nostri ospiti è stato sicuramente umanamente e professionalmente il raggiungimento di molte soddisfazioni.





A cura di:

Dott.ssa Marilisa D’Ettoris

Dott.ssa Antonella Borza

Dott.ssa Chiara Gigliarano

Dott.ssa Anastasia Musacchio


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