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  • Immagine del redattoreGruppo Sadel

Mal di testa: cosa fare?

Il mal di testa (o cefalea) è una patologia tanto comune quanto sottovalutata. Essa, infatti, può incidere negativamente sulla qualità della vita, incrementando il livello di stress, producendo o intensificando sintomi ansiosi e depressivi, peggiorando la qualità delle relazioni e riducendo la capacità lavorativa.

La soglia oltre la quale si può dire che il mal di testa peggiori la qualità della vita dipende dall’intensità e soprattutto dalla frequenza degli attacchi: un giorno di mal di testa mediamente ogni 7-10 giorni ha proprio questo effetto negativo. Recentemente, l’emicrania cronica è stata riconosciuta come forma di invalidità permanente. L’assunzione di farmaci come auto-medicazione (anti-infiammatori o anti-dolorifici) può avere alla lunga effetti indesiderati, fino a provocare la cosiddetta “cefalea da farmaci”.




La soluzione del mal di testa risiede in una valutazione accurata ed un trattamento personalizzato. Le più recenti acquisizioni in ambito medico hanno sottolineato come l’approccio alle cefalee debba esse integrato e multi-disciplinare, sia in fase di valutazione che in fase di trattamento. Lo specialista di riferimento per la cefalea nell’adulto è il Neurologo, soprattutto se la diagnosi non è ancora ben definita. Nell’età dello sviluppo, lo specialista di riferimento è il Neuropsichiatra infantile. La visita specialistica è indicata soprattutto per le forme di cefalea più intense e frequenti. Forme minori per frequenza e intensità degli attacchi possono essere valutate in un contesto medico non specialistico. Il medico può prescrivere, secondo il caso, diagnostica per immagini dell’encefalo e del rachide cervicale, visita odontoiatrica, visita otorinolaringoiatrica, visita oculistica, valutazione psicologica attraverso un colloquio o dei test, oppure valutazione muscolo-scheletrica con un fisioterapista/osteopata. Alcune cefalee, infatti, possono dipendere da artrosi cervicale, sinusite, disturbi metabolici, ipertensione arteriosa, ciclicità mestruale, disturbi della masticazione, deficit visivi, etc. Non ultimo, lo stress può essere un fattore provocativo o peggiorativo.

Il piano di trattamento dipende da molti fattori: età, famigliarità, storia del disturbo, frequenza degli attacchi, intensità degli attacchi, sintomi associati, malattie concomitanti e fattori provocativi. Uno degli scopi della valutazione iniziale, infatti, è quello di elaborare un trattamento che sia il più personalizzato possibile. Spesso è necessario un trattamento integrato, che solo un team multi-specialistico può garantire: ad esempio, il successo terapeutico può essere raggiunto dalla combinazione di terapia farmacologica e training di rilassamento, oppure da terapia manuale del rachide cervicale e training di rilassamento. In alcune situazioni il farmaco potrebbe non essere il trattamento elettivo: in gravidanza e allattamento, in caso di fallimento di terapie precedenti, in caso di mancato consenso al trattamento farmacologico da parte del paziente, oppure nel paziente anziano con molte patologie che già assume molti farmaci ed è a rischio di effetti indesiderati (anche se molte forme di mal di testa tendono a migliorare con l’avanzare dell’età).

Trattamenti non farmacologici che possono rivelarsi utili per il mal di testa sono: training di rilassamento, psicoterapia individuale, fisioterapia e osteopatia. Secondo le evidenze scientifiche sulla cefalea, il training di rilassamento mediante biofeedback è la terapia non farmacologica più efficace. Il biofeedback è qualunque dispositivo in grado di rilevare, tramite sensori specifici, alcuni parametri fisiologici correlati alla tensione psico-fisica: frequenza cardiaca, frequenza respiratoria, tono muscolare, temperatura e conduttanza cutanea. Il soggetto che effettua il training, grazie ad un segnale di ritorno acustico e visivo, impara a monitorare e gestire questi parametri, diminuendo lo stress e incrementando il rilassamento. In alcuni casi, un training di rilassamento può essere somministrato mediante altre tecniche, ad esempio il rilassamento muscolare progressivo. La psicoterapia può essere utile in alcuni casi per migliorare sintomi ansiosi o depressivi che possono contribuire alla genesi o all’aggravamento del dolore; solitamente, più un mal di testa è intenso e frequente, più è elevata l’associazione con sintomi di natura psicologica. Inoltre, la psicoterapia cognitivo-comportamentale ha elaborato alcuni protocolli specifici di intervento sul dolore ricorrente o cronico. La fisioterapia può essere di utilità in tutti quei casi in cui sia presente rigidità o tensione della colonna cervicale e dell’apparato masticatorio, mediante terapia manuale o terapia strumentale (ad esempio, Tecar terapia). Il trattamento osteopatico è anch’esso una terapia manuale che, rispetto alla fisioterapia tradizionale, considera e tratta anche altri aspetti che possono essere implicati nel dolore alla testa, e che riguardano il sistema respiratorio, il sistema circolatorio o quello nervoso.

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