Cosa vuol dire quando diciamo 'ho la congiutivite'?
La congiuntiva è la sottile membrana mucosa che riveste sia la faccia interna delle palpebre, sia la parte anteriore del bulbo oculare stesso. Quando si infiamma a causa di una reazione a un allergene (una sostanza normalmente innocua che viene però recepita come nociva dall’organismo), si parla di congiuntivite allergica, stagionale o perenne a seconda dell’allergene che la causa.
Sia la congiuntivite allergica stagionale sia quella perenne sono due forme infiammatorie “IgE-mediate”.
Cosa significa? Facciamo un passo indietro: per sviluppare un’allergia verso una sostanza, serve prima di tutto una fase di sensibilizzazione, ossia un primo incontro tra il nostro sistema immunitario e l’allergene durante il quale il sistema immunitario identifica la sostanza come una minaccia e attiva la produzione delle cosiddette immunoglobuline E, o IgE, anticorpi specifici per quella sostanza, che si attiveranno ogni volta che l’allergene tornerà a entrare in contatto con l’organismo. Quando le IgE si attivano, vanno a legarsi ad alcune cellule (i mastociti) facendole letteralmente “scoppiare”: questo permette la liberazione di alcune sostanze, tra cui l’istamina, principale responsabile della comparsa dei sintomi. La congiuntiva è particolarmente ricca di mastociti, per questo i sintomi allergici coinvolgono in modo particolare questa membrana.
Come ce ne accorgiamo?
I sintomi più frequenti sono:
prurito agli occhi
lacrimazione (con secrezioni per lo più chiare e trasparenti)
arrossamento della congiuntiva (iperemia, dovuta alla dilatazione dei vasi sanguigni della congiuntiva)
gonfiore della congiuntiva più o meno marcato.
DON'T WORRY!
In generale l’infiammazione agli occhi di origine allergica scompare dopo alcuni giorni se è cessata l’esposizione all’allergene responsabile, altrimenti prosegue per tutta la durata dell’esposizione alla sostanza. Se si sta assumendo una terapia sintomatica, ma i sintomi persistono (o comunque non accennano a migliorare), si consiglia di rivolgersi al medico curante.
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