Cosa vuol dire “andare in apnea” durante il sonno? Perché russiamo?
La sindrome della apnee ostruttive notturne (OSAS) è una malattia caratterizzata da interruzioni involontarie del respiro durante il sonno, di almeno 10 secondi e almeno 5 volte l’ora, dovute a perdite di tono dei muscoli che tengono aperte le vie aeree superiori. Quando dormiamo i muscoli che controllano la lingua e il palato molle si rilassano, ma riescono comunque a tenere aperte le vie aeree della gola in modo da permetterci di respirare. Tuttavia, in alcune circostanze, le vie respiratorie si restringono riducendo le dimensioni per il passaggio dell’aria.
Il forte sforzo respiratorio che il nostro organismo mette in atto per superare il restringimento fa vibrare la parte molle della gola provocando il rumore. Le vie aeree possono anche essere ridotte di una certa misura senza però che si avverta una vibrazione rumorosa. In ogni caso però il flusso d’aria che raggiunge i nostri polmoni si riduce diminuendo così la quantità di ossigeno per l’organismo.
Se la gola si restringe in maniera significativa le vie respiratorie possono chiudersi completamente impedendo la respirazione. Questa condizione si definisce apnea ostruttiva del sonno (OSA). Dopo un periodo di tempo, che può durare fino a due minuti, il cervello realizza che vi è una mancanza di ossigeno e fa in modo che l’organismo si risvegli per riprendere la respirazione.
L’apnea ostruttiva è la tipologia più comune di apnea. Esiste anche un altro tipo di apnea, meno diffusa, detta “centrale”. Nell’apnea centrale la respirazione si interrompe di tanto in tanto perché la stimolazione alla respirazione stessa non funziona adeguatamente. Le vie respiratorie sono libere, mancano però gli impulsi che controllano la respirazione.
Molte volte chi soffre di questo disturbo non se ne accorge (i risvegli sono inavvertiti a livello della coscienza) nonostante questo ciclo possa capitare diverse centinaia di volte durante la notte. Questi continui risvegli disturbando in modo significativo il sonno non dando la possibilità al nostro organismo di riposare e di rigenerarsi.
Quali sono le cause del ristringimento della gola e dell’insorgenza del russamento e dell’OSA?
Ci sono diverse cause. Alcune di queste includono l’aumentare dell’età, l’obesità, i problemi nasali e della gola. Il consumo di alcol e i farmaci per dormire rilassano i muscoli delle vie aeree causando potenzialmente russamento e OSA o peggiorandone la gravità.
Chi colpisce?
L’apnea ostruttiva è una patologia molto diffusa anche se poco diagnosticata e circa la metà dei pazienti che ne soffre è in sovrappeso. La sindrome delle apnee nel sonno può manifestarsi a qualunque età, ma il rischio aumenta proporzionalmente al passare degli anni. Gli uomini sono più a rischio delle donne. Il rischio inoltre aumenta se ci sono precedenti in famiglia o se le vie aeree del naso e della bocca sono piccole. L’apnea del sonno è connessa al fumo, al diabete, alla sindrome metabolica.
Come capisco se soffro di apnea ostruttiva del sonno?
È spesso possibile dire se qualcuno soffre di OSA osservandolo dormire. Uno dei sintomi più frequenti è il russamento, forte e continuo. Può essere interrotto da pause e da momenti di forti respiri. Normalmente chi è affetto da questa patologia manifesta una successione di fasi di russamento seguito da un’apnea, da un sospiro molto sonoro per finire con la ripresa del respiro normale. Ci sono persone che, se anche affette da OSA non russano. Stai quindi attento anche a questi sintomi:
sonnolenza diurna ed affaticabilità
mal di testa al mattino
problemi di memoria e di apprendimento, incapacità di concentrazione
necessità di andare in bagno spesso durante la notte
irritabilità, depressione e sbalzi di umore
Quali sono le conseguenze?
Le pause respiratorie notturne e la stanchezza o sonnolenza diurna possono provocare, a lungo termine, disturbi cardiocircolatori, ipertensione arteriosa, arteriosclerosi, ictus, aritmie. Inoltre l’eccessiva sonnolenza diurna aumenta da due a tre volte la probabilità di essere coinvolto in un incidente stradale rispetto a chi non ne soffre. L’apnea è dunque una patologia cronica che deve essere diagnosticata, gestita e curata.
Cosa devo fare per avere una diagnosi corretta?
Se pensi di soffrire di un disturbo respiratorio del sonno sulla base dei tuoi sintomi o su quanto ti dice chi vive con te, parlane con il tuo medico. Il tuo medico è in grado di porre il sospetto di sindrome delle apnee notturne. La certezza della diagnosi e soprattutto la valutazione del gravità del quadro patologico richiedono un esame specialistico detto “studio del sonno”.
Gli studi del sonno sono esami non invasivi che misurano la qualità del sonno e la risposta dell’organismo. Il più semplice si esegue attraverso l’utilizzo a casa di un dispositivo portatile detto “sistema di monitoraggio cardio-respiratorio”. Questo strumento registrerà l’aria nel naso durante la notte, il movimento del tuo torace, la quantità di ossigeno nel sangue, il tuo battito cardiaco e sarà anche in grado di determinare la posizione in cui dormi. Il medico può usare i risultati dell’esame per diagnosticare se soffri di apnee notturne e di quale tipologia o se hai bisogno di eseguire valutazione più approfondite.
Comments